San Giuda Taddeo fu uno dei dodici apostoli di Gesù Cristo, ed il primo a portare il Cristianesimo in Armenia. Fu cioè il primo capo della Chiesa apostolica armena, e questo lo rende il primo Catholicos (patriarca) di tutti gli Armeni. Si tratta di un primato significativo, perché nel 301 d.C. l’Armenia fu la prima nazione al mondo ad adottare il Cristianesimo come religione di Stato, grazie alla conversione del re Tiridate III da parte di San Gregorio Illuminatore.
San Giuda Taddeo è venerato da tutte le chiese Cristiane che ammettono il culto dei santi, ed è anche conosciuto come il santo patrono dei casi disperati e delle cause senza speranza. In questo articolo, vi fornirò una breve ma significativa panoramica su chi era San Giuda Taddeo, parlandovi della sua vita, della sua missione, della sua morte e della sua eredità.
Il suo nome e le sue origini
San Giuda Taddeo nacque a Cana di Galilea, in Palestina. Era figlio di Maria di Cleofa, una delle tre Marie che accompagnarono l’agonia di Gesù ai piedi della croce, e di Alfeo, fratello di san Giuseppe. Questo lo rese cugino di Gesù, nonché fratello di Giacomo il Minore, che divenne il primo vescovo di Gerusalemme. Aveva un altro fratello, Simone, che succedette a Giacomo come vescovo, e un terzo fratello, Giuseppe, che si chiamava Giusto. La sua unica sorella, Maria Salome, era la madre di altri due apostoli: Giacomo il Maggiore e Giovanni Evangelista.
San Giuda Taddeo veniva spesso confuso con un altro Giuda, il famigerato Guida Iscariota che tradì Gesù per trenta monete d’argento. Per evitare questa confusione, nei Vangeli secondo Matteo e secondo Marco, è chiamato Taddeo o Lebbeo, che derivano entrambi da parole aramaiche che significano “seno” o “cuore”. Entrambe queste definizioni implicano che fosse un uomo di grande coraggio. Nel Vangelo secondo Luca è chiamato Giuda di Giacomo, che potrebbe significare figlio o fratello di Giacomo.
Il ruolo di San Giuda Taddeo nel Nuovo Testamento
San Giuda Taddeo appare solo brevemente nel Nuovo Testamento. Tuttavia, è elencato tra i dodici apostoli in tutti e quattro i Vangeli e negli Atti degli Apostoli, ed è anche menzionato come uno di coloro che hanno assistito all’ascensione di Gesù ai Cieli. Nel Vangelo di Giovanni, San Giuda Taddeo è descritto durante l’Ultima mentre chiede a Gesù: “Signore, come mai ti manifesterai a noi, e non al mondo?” (Giovanni 14:22).
Il Nuovo Testamento comprende anche una lettera attribuita a San Giuda Taddeo, datata tra il 70 e il 120 d.C. e composta da 25 versetti. Si rivolge “ai chiamati, amati da Dio Padre e custoditi per Gesù Cristo” (Gd 1,1). Li mette in guardia contro i falsi maestri che pervertono la Grazia di Dio, e li spinge a lottare per la Fede che è stata trasmessa una volta per sempre ai Santi. Da notare che nella sua lettera, San Giuda trasse ispirazione dalle leggende ebraiche e dagli scritti apocrifi, come l’Assunzione di Mosè e l’Apocalisse di Enoch.
La sua missione apostolica e il martirio
Dopo l’ascensione di Gesù Cristo, san Giuda Taddeo si dedicò con grande passione e determinazione alla predicazione del Vangelo, soprattutto in Persia. Come detto all’inizio, fu anche il primo a portare il Cristianesimo in Armenia, dove sebbene si avvalse dell’aiuto di San Bartolomeo e di altri discepoli di Cristo, gli fu attribuito il maggior merito per l’aver reso per la prima volta il Cristianesimo una religione di stato.
Secondo la tradizione, San Giuda Taddeo fu martirizzato intorno al 70 d.C., ma esistono diverse versioni sulle modalità del suo martirio. Alcune fonti dicono che fu decapitato con un’ascia o una scure in Persia, insieme a San Simone Zelota. Altre fonti dicono che fu bastonato a morte o trafitto da una lancia in Armenia, insieme a San Taddeo (non lo stesso Giuda Taddeo). In ogni caso, San Giuda morì per la sua predicazione del Vangelo, da sacerdoti pagani che si opposero al suo messaggio ed alla sua Fede in Cristo.
Le sue reliquie furono traslate a Roma, e poste sotto l’altare maggiore della Basilica di San Pietro. Alcune reliquie di San Giuda Taddeo sono venerate in altre chiese, come la chiesa di Sant’Agostino a Lanciano, e la chiesa di San Giuda Taddeo a Roma.
Il culto e l’iconografia di San Giuda Taddeo
Sfortunatamente, a causa dell’associazione del suo nome con Giuda Iscariota, San Giuda Taddeo non fu molto popolare in epoca medievale. Tuttavia, la sua venerazione fu ravvivata da diversi importanti ordini religiosi, come i domenicani ed i carmelitani. San Giuda Taddeo, tornò così ad essere molto conosciuto, e noto soprattutto come il santo patrono dei casi disperati, e delle cause senza speranza. Questo, grazie ai suoi poteri straordinari ed ai suoi interventi miracolosi.
Di solito, San Giuda Taddeo è raffigurato con in mano un’immagine del volto di Gesù, o una fiamma sopra la testa, a simboleggiare la sua relazione con Cristo e la sua presenza nel giorno di Pentecoste. Porta anche una mazza o un’ascia come riferimenti al suo martirio. A volte viene mostrato con un medaglione al collo o una pergamena in mano, che fanno riferimento alla lettera dove si rivolge ai chiamati da Dio.
Esiste anche un sito interamente dedicato a San Giuda Taddeo, che potresti visitare per approfondire ulteriormente la figura di questo discepolo di Gesù Cristo: https://www.sangiudataddeo.net/index.asp
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