La meccanica quantistica, cioè la scienza di confine ribattezzata la “fisica di Dio, in tempi moderni si è rivelata capace di riavvicinare l’umano al Divino, infondendo la Fede in chi non l’ha mai avuta, e rafforzandola in chi privo di risposte la stava perdendo. Per via della ragione anziché della credenza, questa scienza è riuscita laddove la religione ha fallito. Se oggi vi parlo di fisica quantistica e Spiritualità, è perché la fisica di Dio non è una scienza che si limita a raccontarvi di cose materiali, e neppure una religione che vi parla dello Spirito senza rivelarvi nulla, ma è la Conoscenza che sopperisce ai difetti di entrambe.
La meccanica quantistica è la VIA DI MEZZO tra la religione e la scienza; La nuova branca della fisica che descrive il comportamento della materia a livello subatomico, fatta di uomini di scienza ma anche di Fede, che non temono di seguire le intuizioni del Cuore, e che per loro natura, finiscono per indagare l’energetismo che lega la materia ordinaria alla sua Componente Spirituale ed Oscura.
5 punti dove la fisica quantistica ha dimostrato l’esistenza dello Spirito:
Sia nei miei articoli, sia nella Guida all’attivazione del Christos Solare, ho già spiegato come tutto ciò che E’, origini da una Sostanza impalpabile di natura elettromagnetica, che è l’informazione primordiale che ci proviene da Dio e dalla quale discende la CREAZIONE TUTTA; Ma in questo articolo che parla di fisica quantistica e Spiritualità, vi elencherò ed approfondirò le 5 più significative scoperte che hanno dimostrato l’esistenza dello Spirito, e che provano SCIENTIFICAMENTE ciò che fin qui vi ho sempre detto.
Qui di seguito, elenco le 5 scoperte scientifiche che oltre ogni ragionevole dubbio, confermano l’esistenza dello Spirito non in forma astratta, ma quale potenziale elettromagnetico di natura uguale e contraria a TUTTO QUANTO risulta percepibile dai sensi umani.
1) La composizione stessa dell’atomo elettromagnetico, e la sua esistenza
Questo ve lo ripeto molto spesso, dato che TUTTO è fatto di atomi, e che la composizione dell’atomo è già sufficiente a dimostrare lo Spirito. L’atomo infatti, è composto per il 99,9999999999999% di energia, e per il restante 0,0000000000001% di micro-particelle attraversate anch’esse da onde di frequenza; Dov’è dunque la materia? Di per se non esiste, ma è soltanto il riflesso dell’informazione che all’interno dell’atomo elettromagnetico, ne rappresenta la matrice squisitamente Spirituale, o energetica che dir si voglia.
All’interno del paradigma non soltanto elettromagnetico, ma anche olografico della Creazione di Dio, l’atomo rappresenta al tempo stesso un infinitesimale riflesso, e la matrice stessa dell’intero l’universo. Gli atomi dunque, che sono costituiti per il 99,9999999999999% di ELETTROMAGNETISMO, e soltanto per il restante 0,0000000000001% di particelle subatomiche, mettono in scena il macrocosmo a partire dal microcosmo, e dal macrocosmo continuano a riflettersi nel microcosmo, in un gioco di specchi che non è materiale ma del tutto Spirituale.
2) La non località o entanglement quantistico
La fisica quantistica ha scoperto l’esistenza di un singolare fenomeno, che è stato denominato della “non località quantistica”, durante il quale le particelle subatomiche dimostrano di potere influenzarsi a vicenda, e di farlo in modo istantaneo, cioè indipendentemente dalla distanza che le separa sia essa di un millimetro o di molti di anni luce.
Tale fenomeno ha destabilizzato le linee di pensiero legate alla fisica più classica, ed avallato posizioni ugualmente scientifiche ma di più ampio respiro, disposte ad accettare una condizione che sfugge all’uomo, ma che pure esiste, cioè quella di cui ci parlava di Gesù Cristo che predicava dell’interconnessione di tutte le cose. Luminari che sono al tempo stesso uomini di scienza e uomini di Fede, non hanno alcun problema ad ammettere che il fenomeno della non località quantistica, è da considerarsi la prova dell’esistenza di Dio inteso quale “campo elettromagnetico unificato”, che allo stesso tempo permea e contiene l’universo e tutte le sue creature.
3) L’osservatore influenza la natura intima dell’osservato
In fisica quantistica, l’osservatore influenza l’osservato; Questo implica ancora una volta un fenomeno di interconnessione, ma anche l’esistenza di un ruolo attivo da parte delle forme di coscienza più evolute, nella determinazione della realtà fisica e di tutto ciò che E’.
Con l’esperimento della doppia fenditura, la meccanica quantistica ha dimostrato che per quanto la materia possa apparire già formata, lo stato e la posizione di una particella subatomica non sono determinati fino a quando non vengono osservati. Questa importante scoperta, svela non soltanto che l’uomo vive una realtà soggettiva condizionata dal modo in cui la percepisce; ma anche (e soprattutto) che egli stesso sebbene dal punto di vista inconscio, è da considerarsi il creatore di tutto ciò che lo circonda; cioè il deus machina della sua realtà fisica.
4) Il dualismo onda-particella
Sempre con l’esperimento della doppia fenditura, la fisica quantistica ha dimostrato la dualità onda-particella delle particelle subatomiche, che in modo alternato, possono essere sia sia particelle di materia, sia onde di frequenza, a seconda del fatto che vengano osservate oppure no. Ciò significa che delle semplici particelle subatomiche, prima considerate di materia densa dalla fisica tradizionale, in fisica quantistica non soltanto possono, ma tutto d’un tratto SEMBRAMO DECIDERE di mutare la propria natura ed iniziare a comportarsi come delle onde di frequenza.
Nello specifico, le particelle tendono ad ESSERE MATERIA dal momento in cui vengono osservate, e ad ESSERE ONDE dal momento in cui l’atto dell’osservazione viene interrotto; Ne deriva che la modalità originale debba essere quella dell’onda, e che la condizione di materia sia momentaneamente indotta dall’osservatore. Questa ancora una volta, è la prova che nulla è slegato dal tutto, e che la natura intima della materia non è affatto statica ed immutabile, ma orchestrata da una matrice energetica (o Spirituale), che viene influenzata e si adatta alle forme di coscienza che si relazionano ad essa.
5) Il principio di indeterminazione di Heisenberg
In meccanica quantistica, il principio di indeterminazione di Heisenberg afferma che non è possibile conoscere simultaneamente la posizione e la velocità di una particella subatomica. Ciò significa che nel “mondo subatomico”, tutte le formule ed i calcoli che nella fisica più tradizionale prendono in considerazione lo spazio ed il tempo, smettono improvvisamente di funzionare. Ne consegue che non essendo possibile prevedere il “destino di una particella subatomica”, anche la realtà fisica che è messa in scena da atomi composti dalle stesse particelle, debba essere in realtà non fisica, fuori dal tempo, ed immersa nel campo delle infinite possibilità che ci garantisce IL LIBERO ARBITRIO.
E’ davvero possibile parlare di fisica quantistica e Spiritualità, perché nel mondo dei quanti le leggi fisiche che l’uomo ha estrapolato osservando la materia, non garantiscono più la corretta e completa determinazione di ciò che potrà accadere nello spazio e nel tempo. Il principio di indeterminazione di Heisenberg, ci conferma con RIGORE SCIENTIFICO che non esiste nulla di predeterminato, e che TUTTO fa eternamente capo all’ineffabile Coscienza di Dio.
Il vuoto quantistico e la nascita dell’universo
In fisica quantistica e Spiritualità, la teoria del vuoto quantistico rappresenta un’altra occasione per espandere la propria coscienza. Al contrario della teoria del Big Bang, la teoria del vuoto quantistico non afferma che 13.77 miliardi di anni fa il tutto avrebbe avuto origine da un’esplosione nel nulla, ma che più verosimilmente, l’universo abbia preso forma e continui ad espandersi per via di un “vuoto” che ne costituisce la matrice oscura, e dunque Spirituale.
Il vuoto quantistico non è quindi un vuoto, ma la componente della Creazione che sfugge ai sensi ed alle strumentazioni dell’uomo, che sono di terza dimensione e che operano soltanto nella materia ordinaria. Per questo gli scienziati identificano questo “vuoto” come la regione dello spazio con la più bassa energia possibile, laddove non esistono né particelle, né onde elettromagnetiche distintamente e continuamente rilevabili.
La fisica di Dio, ha identificato il vuoto quantistico come popolato di particelle che appaiono e scompaiono; denominandole virtuali, dato che sembrano “esistere e non esistere” all’interno di processi che rimangono ineffabili, ma che la nuova scienza ha avuto il Cuore di RICONOSCERE ed ha chiamato “fluttuazioni quantistiche”. La coscienza di questi scienziati di confine, non è ottusa come quella degli scienziati che non credono nello Spirito, e che si limitano a considerare degli sterili processi materiali e meccanicistici.
Proprio per questo, è davvero possibile parlare di fisica quantistica e Spiritualità, e ci è dato di contemplare Dio all’opera mentre da ciò che l’uomo definisce il nulla, DA VITA AL TUTTO.
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