Il mito del demiurgo

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Demiurgo è un termine che deriva dal greco dēmiourgos, che significa “artefice” o “artigiano”. In religione e filosofia, si riferisce a una divinità che secondo un principio o modello superiore, è responsabile della creazione e dell’organizzazione del mondo materiale. Il concetto di demiurgo è stato utilizzato da varie scuole di pensiero, come il platonismo, il neoplatonismo, lo gnosticismo e l’ermetismo, per spiegare l’origine e la natura del cosmo e il rapporto tra il divino e l’umano. In questo articolo, analizzerò il mito del demiurgo facendo riferimento alle correnti filosofiche che meglio lo hanno contemplato, ovverosia il Platonismo e lo Gnosticismo Cristiano.

Il demiurgo nel Platonismo e Neoplatonismo

Il primo uso del termine demiurgo in un contesto filosofico può essere fatto risalire a Platone, l’antico filosofo greco che fondò l’Accademia di Atene. Nel suo dialogo Timeo, Platone presenta un resoconto cosmologico di come il demiurgo, in quanto essere benevolo e razionale, modellò l’universo fisico da una materia caotica e senza forma, usando le idee e le geometrie eterne come modello. Secondo Platone, il demiurgo avrebbe anche instillato le Anime nei corpi degli esseri viventi. Il demiurgo tuttavia, non sarebbe il Dio supremo, ma piuttosto una potenza intermedia che agisce per conto del bene e dell’intangibile. 

Il demiurgo di Platone non è una divinità personale o antropomorfa, ma piuttosto un principio astratto di ordine e di armonia, di connotazione puramente Spirituale.

La teoria del demiurgo di Platone, fu successivamente abbracciata e sviluppata dai filosofi che seguirono i suoi insegnamenti. I cosiddetti neoplatonici, che instaurarono una scuola di pensiero che fiorì dal III al VI secolo d.C., i cui principali rappresentanti furono Plotino, Porfirio, Giamblico, Proclo e Damascio. Il neoplatonismo, ha fuso la filosofia di Platone con altre fonti di saggezza, come il pitagorismo, l’aristotelismo, lo stoicismo, le religioni orientali e il misticismo. 

Sempre ai neoplatonici, va il merito di avere introdotto una visione più gerarchica e completa della realtà, in cui il demiurgo era soltanto una delle tante emanazioni (o ipostasi) che procedevano dall’Uno, la prima fonte dell’Essere e di tutte le Anime. Il demiurgo, è stato infine identificato con il Nous o Intelletto, la seconda ipostasi dopo l’Uno, che conteneva in sé tutte le forme o idee.

Il demiurgo nello Gnosticismo Cristiano

Una concezione molto diversa (anche se non del tutto) del demiurgo di Platone, è ravvisabile nello gnosticismo delle correnti paleocristiane, movimento di vario genere ma che facevano sempre riferimento alla figura di Gesù Cristo, e che raggiunsero il loro apice diffusione nel II e III secolo d.C.. Movimenti che disconoscevano la dottrina della Chiesa, ed affermavano di possedere una conoscenza segreta (la Gnosi) che li avrebbe liberati dalla schiavitù dell’ignoranza e della materia. 

Secondo lo gnosticismo, il mondo materiale è una prigione creata da un dio falso e malvagio, cioè il demiurgo, che tende ad ignorare o ad essere ostile al vero Dio che lo sovrasta. Gli gnostici Cristiani, a seconda delle tradizioni identificavano il demiurgo con nomi diversi, ovverosia Yahweh, Jehovah, Saklas, Samael, Yaldabaoth, ecc.

Secondo il mito gnostico, il demiurgo nacque dalla Sophia (la Saggezza) che era un’emanazione del vero Dio, e che cadde dal suo posto originario nel Pleroma (Pienezza), a causa del suo desiderio di sapere più di quanto le era permesso conoscere. Generò poi autonomamente, nelle tenebre, dando così alla luce il demiurgo che divenne il creatore del mondo materiale, e delle gerarchie di arconti, o governanti che lo assistono nella sua opera di creazione e di dominio. 

Secondo il mito Gnostico, il demiurgo ha modellato gli esseri ed ha soffiato la vita in loro, ma li ha anche imprigionati nella materia, ed ha imposto loro le sue leggi.

Per questo, la Gnosi è la filosofia che riconosce negli esseri umani una duplice natura. Quella di possedere un corpo materiale creato dal demiurgo e dai suoi arconti, ed anche una Scintilla Divina, o Anima che gli proviene da Sophia che è un’emanazione del vero Dio. Ogni cristiano gnostico, ha come unico vero obiettivo quello risvegliare la Scintilla Divina dentro di sé, attraverso la Gnosi e la fuga dalla tirannia dal demiurgo e dal suo mondo ingannevole fatto di carne e di materia. 

Gli gnostici venerano Gesù Cristo come un messaggero, o una manifestazione del vero Dio che è venuto per regalare la Gnosi all’umanità, e salvarla dalla sua situazione di sofferenza e di schiavitù.

Concludendo, sul mito del demiurgo

Il demiurgo dunque, può essere visto come un artigiano benevolo e razionale, che modella il mondo secondo un principio superiore, o come un tiranno malevolo e ignorante che schiavizza il mondo nell’ignoranza e nella materia. Ma in tutto questo, ciò che importa è non ricadere nell’idea che il male sia fine a se stesso, e che l’azione dei demoni possa sfuggire all’onnipotenza di Dio Padre.

Ogni cosa emana dal Dio Supremo, ed anche il demiurgo (chiunque esso sia) fa parte del suo disegno, che sebbene possa servirsi anche del male, è pur sempre teso al bene ed al completamento delle sua Anime.

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Firma Daniele 9

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