Il Samadhi è uno stato di meditazione profonda che viene raggiunto attraverso la pratica dello Yoga. Questo stato di coscienza rappresenta il culmine della pratica yogica e rispecchia il raggiungimento di una connessione profonda con la propria essenza interiore e con l’universo nel suo insieme.
Nello Yoga, il termine Samadhi deriva dalla parola in Sanscrito “sama”, che significa “uguale”, e “dhi”, che significa “mente”. Insieme, questi termini indicano uno stato di equilibrio mentale in cui la mente è completamente assorbita nel momento presente, senza alcuna distrazione o turbamento.
Come descritto da Patanjali nel suo testo fondamentale, lo Yoga Sutra, il Samadhi rappresenta l’ottavo stadio degli otto rami dello Yoga. Questo stadio viene chiamato Samadhi o anche “Samadhi totale” e costituisce il raggiungimento della consapevolezza pura, senza alcuna distinzione tra il soggetto e l’oggetto.
Nello Yoga, il Samadhi può essere raggiunto attraverso diverse tecniche di meditazione, tra cui la concentrazione sulla respirazione, la ripetizione di mantra, la visualizzazione di immagini, o la meditazione sulla propria essenza interiore. Inoltre, è importante sviluppare la capacità di osservare i propri pensieri e di lasciarli andare senza essere coinvolti da essi.
I cinque tipi di Samadhi nello Yoga
Nello Yoga esistono essenzialmente cinque tipi di Samadhi, ognuno dei quali è contraddistinto da un diverso livello di intensità e di profondità della pratica meditativa:
- Savikalpa Samadhi: Questo tipo di Samadhi è caratterizzato da una completa concentrazione su un oggetto specifico, mantenendo ancora un certo livello di pensiero e di autoconsapevolezza. In Savikalpa Samadhi, il praticante sperimenta una profonda connessione con l’oggetto della meditazione, ma mantiene ancora un certo grado di dualità tra sé e l’oggetto. Inoltre, in questo stato, il praticante può ancora sperimentare alcuni pensieri o sensazioni di distrazione, ma è in grado di mantenerli sotto controllo e di rimanere concentrato sull’oggetto della meditazione.
- Nirvikalpa Samadhi: Questo tipo di Samadhi è caratterizzato dall’assenza di pensiero e di autoconsapevolezza. In Nirvikalpa Samadhi, il praticante ha superato ogni dualità tra sé e l’oggetto della meditazione, e sperimenta una profonda sensazione di unità con il tutto. In altre parole, Nirvikalpa Samadhi è un’esperienza di completa fusione e dissoluzione dell’individuo nell’oggetto della meditazione. In questo stato, il praticante non ha più alcuna consapevolezza di sé come ente separato dall’oggetto della meditazione.
- Samprajnata Samadhi: Questo tipo di Samadhi implica ancora un certo livello di pensiero e di autoconsapevolezza, ma il praticante ha raggiunto una completa concentrazione su un oggetto specifico. In Samprajnata Samadhi, il praticante ha eliminato gran parte dei pensieri e delle distrazioni e sperimenta una profonda connessione con l’oggetto della meditazione, mantenendo ancora un certo livello di consapevolezza di sé. In altre parole, Samprajnata Samadhi è un’esperienza di completa concentrazione e focalizzazione sull’oggetto della meditazione, senza tuttavia perdere completamente la consapevolezza di sé.
- Asamprajnata Samadhi: Questo tipo di Samadhi è caratterizzato dall’assenza di pensiero, di autoconsapevolezza e di ogni forma di dualità. In Asamprajnata Samadhi, il praticante ha raggiunto uno stato di completa unione con l’essenza divina, senza alcuna percezione di sé o dell’oggetto della meditazione. In questo stato, il praticante sperimenta la completa dissoluzione dell’individualità nell’essenza universale, raggiungendo l’esperienza di unità con l’infinito.
- Sahaja Samadhi: Questo tipo di Samadhi si raggiunge attraverso la pratica costante e prolungata degli altri tipi di Samadhi, in cui il praticante sperimenta uno stato di meditazione naturale e spontaneo, senza dover più concentrarsi su un oggetto specifico o sforzarsi di mantenere la concentrazione. In Sahaja Samadhi, il praticante ha raggiunto un livello di meditazione in cui la presenza della mente è così sottile da diventare impercettibile, e l’esperienza di meditazione diventa una naturale estensione della vita quotidiana.
Il quinto tipo di Samadhi, e cioè Sahaja Samadhi, è da considerarsi l’espressione massima dello Samadhi. Proprio per questo è piuttosto raro da raggiungere, e la sua interpretazione varia a seconda dei maestri di yoga. In ogni caso, è importante sottolineare che Sahaja Samadhi, è da interpretarsi come un ulteriore, più alto, ed a se stante stadio di Samadhi, in quanto manifestandosi in modo del tutto naturale, non richiede più di porsi in modo organizzato in alcun tipo di meditazione.
Come è possibile raggiungere lo stato di Samadhi
La pratica yogica ha lo scopo di purificare il corpo e la mente, liberando l’individuo dalle distrazioni e dalle turbolenze della vita quotidiana. La pratica di tecniche yogiche come il pranayama, le asana, e la meditazione, è utile a preparare il corpo e la mente per lo stato di Samadhi.
Per raggiungere lo stato di Samadhi, è importante seguire un percorso graduale di pratica yogica e di meditazione. Questo percorso richiede disciplina, pazienza, e costanza nella pratica. Inoltre, è importante avere un un istruttore esperto, che possa guidare il praticante lungo il percorso e fornire il supporto e l’orientamento necessari.
Il Samadhi rappresenta anche un’esperienza individuale e personale, che varia da persona a persona, e che può essere influenzata dalla propria cultura, esperienze di vita, e personali credenze riguardo la Spiritualità. Allo stesso tempo, il Samadhi rappresenta un’esperienza universale, che è stata descritta e documentata da molte tradizioni Spirituali in tutto il mondo.
Momentanee conclusioni riguardo il Samadhi
il Samadhi è uno stato di meditazione profonda, raggiunto attraverso la pratica dello Yoga, e per via di una particolare inclinazione Spirituale. Questo stato di coscienza rappresenta il fine ultimo della pratica yogica, e rispecchia il raggiungimento di una profonda riunificazione con la propria Componente Spirituale ed Animica. Il Samadhi richiede disciplina, pazienza, e costanza nella pratica, ma rappresenta anche un’esperienza universale che può essere raggiunta da chiunque, semplicemente attraverso la pratica meditativa e la ricerca Spirituale.
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