Discussione sulla Spiritualità nel quotidiano iniziata da Carmelo:
Carmelo: Ultimamente mi sto chiedendo: cosa significa la spiritualità nella vita di tutti i giorni? Me lo domando perché per me, la spiritualità dev’essere qualcosa che va ben oltre le nenie le pratiche rituali, e mi piacerebbe ascoltare delle vostre opinioni in merito.
Silvia: Ciao Carmelo! Penso che la spiritualità, debba essere intesa come una connessione profonda con se stessi. Un vero e proprio viaggio interiore, che ci aiuta a comprendere meglio chi siamo e cosa vogliamo dalla vita, e che di concerto, ci aiuta a rapportarci con gli altri influendo positivamente sul nostro vissuto un giorno dopo l’altro.
Raffaella: Sono d’accordo con te Silvia. Anche se non ce ne rendiamo conto, è proprio in base al nostro grado di spiritualità, che ci relazioniamo con gli altri e il mondo che ci circonda. Ed è soltanto in base alla nostra capacità di essere empatici e provare compassione, che anche nella vita di tutti i giorni riusciamo ad indirizzare più o meno bene le nostre esistenze.
Carmelo: Interessante Raffaella. Quindi secondo te, la spiritualità influenza istante per istante le nostre azioni quotidiane? Come ad esempio nel modo in cui trattiamo gli altri o nelle scelte che facciamo? Sarebbe la spiritualità dunque, ad indirizzare persino chi non ce l’ha verso esperienze capaci di fargliela ritrovare?
Silvia: Certamente Carmelo. Quando siamo in sintonia con la nostra spiritualità, tendiamo a fare scelte più consapevoli e gentili, e di conseguenza ad essere più sereni e felici. Al contrario, quando agiamo soltanto per calcolo ed interesse, incorriamo in situazioni spiacevoli e profonde sensazioni di vuoto. Piano piano, è come se sviluppassimo una bussola interna che ci guida verso azioni che sono in armonia con la nostra Anima e i nostri valori più profondi.
Raffaella: Non dimentichiamo l’aspetto della gratitudine. Essere spirituali significa anche apprezzare le piccole cose della vita, trovare gioia nei momenti semplici, ed essere grati per tutto quello che abbiamo.
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Carmelo: Potremmo dire quindi, che la spiritualità ci aiuta a vivere una vita più sensata, in armonia con gli altri, e dunque più piena e soddisfacente?
Silvia: Puoi dirlo forte! E’ soltanto il nostro lato spirituale, che dando un senso ad ogni cosa, ci permette di affrontare le sfide della vita con forza di volontà e da una giusta prospettiva. Anziché perdere la bussola e lasciarci sopraffare dalle difficoltà, grazie alla nostra spiritualità, riusciamo a trovare il significato più profondo delle cose e crescere attraverso le nostre esperienze.
Raffaella: La nostra spiritualità non è soltanto una questione personale, perché influenza chi ci circonda, e può portare benefici a tutta la nostra comunità. Se agiamo con amore e compassione, diveniamo noi stessi l’influsso positivo che può salvare il mondo intorno a noi.
Carmelo: Adoro questa visione. La spiritualità quindi, non è qualcosa di astratto o distante dalla realtà, ma è qualcosa di estremamente concreto e presente nelle nostre vite.
Silvia: Certamente Carmelo. E non è necessario lanciarsi in gesti eclatanti per essere spirituali. Anche soltanto ascoltare qualcuno che desidera sfogarsi, o regalare un sorriso a chi ne ha bisogno, può rivelarsi un atto spirituale molto concreto, utile e profondo.
Raffaella: Sì, la qualità delle nostre azioni quotidiane riflette la nostra spiritualità. E non importa quanto siano piccoli i nostri gesti, perché se vengono da un autentico slancio di compassione, possono avere un grande impatto e talvolta fare miracoli!
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Daniele 9: Non esiste chi è Spirituale e chi non lo è, perché TUTTO E’ SPIRITO, e la differenza sta soltanto nel negarlo o nel riconoscerlo in Sé Stessi. Chi ritrova Dio nel proprio Cuore, riconosce la propria Componente Spirituale ed Animica, e non può fare a meno di comportarsi in modo illuminato e compassionevole. Al contrario, chi nega l’esistenza dello Spirito e persino della propria Anima, alimenta il distacco dalla propria Scintilla Divina, e si allontana anche dal suo prossimo e dal mondo che lo circonda. In Verità, chi si ostina a non riconoscere Dio nel proprio petto, è destinato alla rovina ed alla Sofferenza, perché proprio nella rovina e nella Sofferenza, gli sarà data la possibilità di accorgersi che non è soltanto carne e cervello.
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