Storia di San Giovanni Apostolo: in breve, la vita dell’apostolo che Gesù amava

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San Giovanni Apostolo, è di certo tra i personaggi che più hanno caratterizzato la Cristianità. Discepolo di Gesù Cristo ed autore di ben 5 libri del Nuovo Testamento, ovverosia il Vangelo secondo Giovanni, le tre epistole di Giovanni, ed il Libro dell’Apocalisse. È dunque anche conosciuto come San Giovanni Evangelista, Giovanni il Teologo, nonché Giovanni di Patmos, dal nome dell’isola del Mar Egeo dove fu esiliato e scrisse la sua Apocalisse.

Riconosciuto anche come “l’apostolo che Gesù amava”, Giovanni era al fianco di Gesù durante l’ultima cena e si appoggiava sul suo petto (Giovanni 13:23); inoltre, quando Gesù fu sulla croce gli affidò sua madre, Maria, e Giovanni l’accolse nella sua casa come fosse anche sua madre (Giovanni 19:26-27).

San Giovanni Apostolo poggia il capo sul petto di Gesù Cristo

Qui di seguito vi descriverò in breve, ma in modo comunque efficace ed esaustivo, la storia di San Giovanni Apostolo, intesa come vita, morte, e rapporto con il Messia del Cristianesimo Gesù Cristo.

Vi ricordo prima di iniziare, che per approfondire ogni significato esoterico del Cristianesimo (e non soltanto) potete anche richiedere la Guida all’attivazione del Christos Solare.

Primi anni di vita, e vocazione dell’Apostolo Giovanni

Giovanni nacque a Betsaida, un villaggio di pescatori sulle rive del Mar di Galilea. Era figlio di Zebedeo (pescatore anch’esso), e di Salomè suocera di Maria (madre di Gesù). Aveva un fratello di nome Giacomo, anch’egli apostolo di Gesù Cristo, che fu il primo a subire il martirio per mano di Erode Agrippa. Giovanni e Giacomo furono tra i primi discepoli di Gesù, e gli unici che soprannominò Boanerghes, cioè figli del tuono, per il loro carattere deciso e spesso impetuoso. Entrambi lasciarono il padre e le loro reti, per unirsi a Gesù e seguirlo con Fede nel suo ministero.

Tra tutti i discepoli, Giovanni faceva parte di una cerchia più ristretta e vicina a Gesù Cristo, assieme agli apostoli Pietro e Giacomo (fratello di Giovanni), che scelse per assistere ad eventi molto particolari, come la trasfigurazione sul monte Tabor, la resurrezione di Lazzaro, la guarigione della figlia di Giairo, e l’agonia nel giardino del Getsemani. Giovanni inoltre, era presente alla crocifissione dove Gesù gli affidò Maria, e fu l’unico apostolo che non lo abbandonò nell’ora della sua morte.

San Giovanni alla crocifissione di Cristo

Dopo la risurrezione, Gesù apparve a Giovanni ed agli altri apostoli, concedendo loro il potere di assolvere i peccati e di battezzare nel Suo Nome. Dopodiché li incaricò di diffondere la Sua Parola in tutte le nazioni, e sempre assieme a Pietro e Giacomo, Giovanni divenne uno dei capi della chiesa primitiva di Gerusalemme. Affrontò la prigionia e molte persecuzioni, ma in Nome di Cristo, non smise mai né di predicare né di compiere miracoli.

L’Apostolo Giovanni, proseguì la sua missione apostolica spingendosi fino ad Efeso, una città dell’Asia Minore (l’odierna Turchia), dove contrastò alcune filosofie che negavano l’esistenza di Gesù come Figlio di Dio, e dove fondò molte chiese acquistando un gran seguito tra tutte le fasce sociali. Ad Efeso Scrisse il suo Vangelo e le sue epistole, che a tutt’oggi sono considerati tra gli scritti più profondi ed influenti di tutto il Cristianesimo.

L’esilio, e la nuova rivelazione nella vita di San Giovanni Apostolo

la popolosa città di Efeso, nel primo secolo era tra le più importanti dell’Asia Minore, e l’Asia Minore, era una provincia romana che comprendeva gran parte dell’attuale Turchia. A quel tempo a Roma, regnava l’imperatore Domiziano, che fu un buon amministratore ed un abile generale, ma anche uno scellerato e crudele tiranno, che pretendeva di farsi chiamare “dominus et deus” (signore e dio). Dato che i Cristiani si rifiutavano di chiamarlo dio, egli li perseguitò crudelmente arrivando anche all’Apostolo Giovanni.

Ma Domiziano non ebbe il coraggio di uccidere Giovanni, dato che gli riconosceva il potere di fare miracoli, e temeva martirizzandolo, un qualche tipo di maledizione, nonché la reazione delle comunità Cristiane di Efeso e di altre città dell’Asia Minore. Si limitò allora ad esiliarlo a Patmos, una piccola isola nel Mar Egeo, dove Giovanni visse in una grotta, e ricevette da Dio le visioni che lo portarono a scrivere il Libro dell’Apocalisse.

San Giovanni Apostolo, il suo Vangelo e la sua Apocalisse

L’Apocalisse di Giovanni, è percepita come il libro più misterioso e controverso della Bibbia, e nel corso dei secoli ha ispirato molteplici interpretazioni e speculazioni. L’Apocalisse, descrive la lotta tra il bene e il male, tra Dio e Satana, tra la Chiesa ed il mondo, e annuncia la vittoria finale di Dio e la salvezza per chi ha Fede in Cristo. Come ogni testo sacro, si tratta di un documento che ha bisogno di essere indagato ESOTERICAMENTE. Cionondimeno, è capace di trasferire un messaggio di speranza e di consolazione, ad ogni Cristiano si ritrovi ad affrontare le persecuzioni e le difficoltà della vita.

La sua morte, e l’eredita Spirituale che San Giovanni ha lasciato al mondo

Sulla base di antiche fonti, come dei passaggi nelle opere di Eusebio di Cesarea e Ireneo di Lione, che riportano testimonianze di altri teologi e scrittori come Policarpo di Smirne e Papia di Ierapoli, l’Apostolo Giovanni ebbe modo di tornare ad Efeso dove morì pacificamente ed a tarda età, si pensa intorno al 98 d.C.. A supporto di questo, vi è il fatto che effettivamente, l’imperatore Domiziano fu assassinato un anno dopo aver esiliato Giovanni, e che fu sostituito da un imperatore assai più tollerante con i Cristiani (Marco Cocceio Nerva) che avrebbe senz’altro acconsentito ad un suo ritorno.

Con tutta probabilità dunque, l’Apostolo Giovanni fu l’unico tra i 12 a non essere martirizzato per la sua Fede. Ciononostante, l’eredità di Giovanni permane immensa e duratura, e tra tutti i Santi del Cristianesimo, quella di Giovanni è tra le immagini più venerate dai cattolici, dagli ortodossi, dagli anglicani, e dai protestanti. È anche considerato il Santo Patrono degli scrittori, dei teologi, degli artisti, dei rilegatori, dei tipografi, e di tutte le professioni che in qualche modo, abbiano a che vedere con l’arte di tramandare CONOSCENZA SCRITTA.

Gli scritti dell’Apostolo Giovanni, hanno conquistato generazioni di Cristiani (e non soltanto), ispirando capolavori d’arte pittorica, opere letterarie, composizioni musicali e trattati di teologia. Hanno altresì sfidato ed affascinato gli scettici, con i loro paradossi ed i lori misteri, che ci invitano a guardare oltre il velo delle narrazioni, ed a ritrovare e salvare l’Anima che è dentro di noi. I suoi simboli sono un’aquila, un calice, ed un serpente, sul quale esoterismo mi soffermerò nei prossimi articoli.

Simbologia di ascensione nel San Giovanni Battista di Leonardo

Le opere di San Giovanni Apostolo, ci invitano a credere in Gesù come autentico uomo ed autentico Dio, e ad incontrarlo in noi stessi come VERBO FATTO CARNE.

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Firma Daniele 9

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