A questo mio primo articolo, improntato sull’attendibilità storica del Vangelo di Maria Maddalena, ne seguirà un secondo più importante, con l’analisi esoterica dei testi in esso contenuto. E’ essenziale infatti, che prima di accedere alle rivelazioni sul reale significato di questo vangelo, ne conosciate la storia, e che sappiate assieme a quali altri testi di inestimabile valore ed autorevolezza è stato rinvenuto.
Prima di addentrarvi nel vivo del significato esoterico di questo vangelo, è importante che sappiate come, dove, e soprattutto assieme a quali altri testi è stato ritrovato, così da riconoscergli il giusto peso anche dal punto di vista storico e teologico.
L’importanza e la credibilità storica e teologica del Vangelo di Maria Maddalena
Il Vangelo di Maria di Magdala, santa donna che accompagnò Gesù durante il suo ministero, e che fu testimone della sua crocifissione e risurrezione, è a tutt’oggi oggetto di un acceso dibattito. Considerato apocrifo dalla Chiesa di Roma, ed oggetto di discussioni tra gli studiosi, questo vangelo attende solo di essere rivalutato e considerato per ciò che rappresenta davvero.
Un vangelo che sfida le visioni ortodosse del Cristianesimo, come l’idea del peccato, il ruolo delle donne, e la natura della materia. Che sottolinea l’importanza della conoscenza interiore di ogni singolo uomo, declassando le gerarchie, i templi, le regole ed i rituali religiosi. Un vangelo scomodo per il potere ecclesiastico del tempo, e che assieme ad altri testi gnostici, fu dichiarato eretico e nascosto per non essere distrutto.
Il Vangelo di Maria Maddalena, è dunque un testo gnostico, scoperto tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, in TRE FRAMMENTI scritti in copto ed in greco, rinvenuti in momenti diversi ed in diversi luoghi d’Egitto. Il fatto che non sia riconosciuto dalla Chiesa di Roma, non significa che non offra una prospettiva unica sugli insegnamenti di Gesù Cristo, e che non rappresenti uno dei documenti sapienziali più illuminanti, profondi, e significativi che siano mai stati scritti.
I frammenti che compongono il Vangelo di Maria Maddalena per come oggi lo conosciamo, si trovano nel:
- Papiro Berolinensis 8502: frammento in copto datato V, pubblicato nel 1955.
- Papiro Oxyrhynchus 3525: frammento in greco datato III secolo, pubblicato nel 1983.
- Papiro Rylands 463: frammento in greco datato III secolo, pubblicato nel 1938.
Qui di seguito, vi introdurrò brevemente alla natura di ciascuno de tre papiri contenenti i frammenti del Vangelo di Maria Maddalena:
Il papiro Berolinensis 8502
Questo frammento del vangelo di Maria Maddalena, scritto in copto nel papiro pubblicato come papiro Berolinensis 8502, venne acquistato nel 1896, al Cairo, da Carl Reinhardt, scrittore e pittore tedesco che lo comprò non appena fu scoperto, incassato tra piume nella nicchia di un sito funerario cristiano. Il papiro Berolinensis 8502 è un pezzo di pergamena lungo circa 9 cm e largo 5,5 cm, un manoscritto del V secolo, che contiene quattro testi gnostici cristiani: il Vangelo di Maria, l’Apocrifo di Giovanni, la Sapienza di Gesù Cristo, e un’epitome dell’Atto di Pietro. Il papiro venne portato a Berlino, tradotto e pubblicato nel 1955.
Il frammento contiene poche righe di testo, corrispondenti alla parte finale del vangelo della Maddalena, dove si legge il dialogo tra Maria e l’apostolo Andrea, in cui quest’ultimo esprime un dubbio sulla veridicità delle parole di Gesù rivelate a Maria. Lo stralcio si conclude con la risposta della Maddalena, che invita Andrea a non contrastare lo Spirito ed a credere al messaggio di Cristo.
Il papiro Oxyrhynchus 3525
Questo frammento scritto in greco, venne scoperto nel 1938 tra i papiri di Ossirinco, una città egiziana dove furono ritrovati molti altri testi teologici in greco e copto, come frammenti dei vangeli canonici, delle Lettere di Paolo, degli Atti degli Apostoli e dell’Apocalisse; oltre a testi apocrifi come il Vangelo di Tommaso, il Vangelo degli Ebrei, ed il Vangelo della Verità. Vi erano inoltre importanti testi greci, tra cui poesie di Pindaro, frammenti di Saffo e Alceo, insieme con parti più grandi di Alcmane, Ibico e Corinna. C’erano anche ampi brani dell’Ipsipile di Euripide, frammenti di commedie di Menandro e una gran parte de “i cercatori di tracce” di Sofocle.
Il papiro fu datato al III secolo e pubblicato nel 1983 con il nome di Papiro Oxyrhynchus 3525. Contiene parti iniziali del vangelo di Maria Maddalena. Nel frammento, c’è l’inizio del dialogo tra Gesù risorto ed i suoi discepoli, in cui li esorta a non temere, e non vacillare nella Fede se lui non sarà fisicamente presente. Gesù riferisce loro che il Padre li ha benedetti, e che dovranno adoperarsi per diffondere il suo insegnamento in tutto il mondo. Dopodiché li rassicura ancora, dicendogli che non mancherà di guidarli con la sua Grazia. Il frammento s’interrompe alla domanda di Pietro, che chiede a Cristo come potrà vederlo se intende ascendere ai Cieli.
Il papiro Rylands 463
Quest’ultimo frammento del Vangelo della Maddalena, si trova nel papiro denominato Rylands 463, sempre in greco, ritrovato in una località non precisata vicino al fiume Nilo, pubblicato nel 1938 e datato anch’esso al III secolo. Si tratta di un papiro in forma di rotolo, scritto su entrambi i lati ma purtroppo molto danneggiato. Assieme a questo terzo e più importante stralcio del vangelo, vi erano numerosi altri testi sia religiosi che letterari. Una collezione di frammenti e documenti in papiro provenienti dal Nord Africa e dalla Grecia, oggi conservati presso la John Rylands University Library di Manchester (Regno Unito). Tale inestimabile collezione, include testi in geroglifico, ieratico, demotico, copto, greco e latino, che vanno dal XIV secolo a.C. al II secolo d.C..
Oltre allo scritto riconducibile al Vangelo di Maria Maddalena, il papiro Rylands 463, contiene anche il Vangelo di Pietro, il Libro dei Segreti di Enoch, e la Prima Lettera di Clemente, attribuita a Clemente vescovo di Roma, che durante alcuni momenti di crisi interni alla Chiesa, esorta i corinzi a ristabilire l’armonia seguendo l’esempio degli apostoli e dei martiri.
Il Vangelo di Maria Maddalena, non è dunque un documento ritrovato da solo o tra testi poco credbili, ed anche per questo merita la massima attenzione e credibilità.
Il Vangelo di Maria Maddalena, è un documento di sicuro interesse storico e teologico
Siamo di fronte ad un documento sapienziale, salvato assieme ad altri testi che al pari dei codici di Nag Hammadi, possiedono un valore storico, scientifico e teologico, riscontrabile e calzante con i personaggi e gli avvenimenti delle epoche cui fanno riferimento. Ed all’interno dei quali, si riflette perfettamente l’abitudine gnostica, che è quella di raccontare le cose per come stanno, o di proteggerle con un velo di esoterismo che non le nasconde del tutto.
E’ questo il vangelo dove Cristo, ritiene Maria al di sopra dei suoi 12 apostoli, e dopo la Resurrezione le trasmette una Conoscenza Superiore; ed è questo il vangelo dove gli altri discepoli, in particolare Pietro e Andrea, manifestano il loro dubbio e la loro gelosia nei confronti della Maddalena.
Nel suo vangelo, Maria è la discepola prediletta di Gesù, capace di comprendere i misteri della salvezza e di trasmetterli agli altri apostoli.
Questo vangelo nelle sue parti più interessanti, presenta una visione gnostica e perfettamente credibile, della creazione, del peccato, della redenzione, e dell’ascesa dell’Anima alla Dimensione del Padre. Visione che pone l’uomo dinanzi alle cose di Dio, donandogli la Sofia e liberandolo dall’opera di qualsiasi intermediario. Di queste parti, come ho detto all’inizio dell’articolo, mi occuperò molto presto, realizzando la prima ed accurata analisi esoterica del Vangelo di Maria Maddalena. Ti aspetto dunque, al prossimo articolo di iosonalavia.it!
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