Non giudicate per non essere giudicati: il significato esoterico di questa frase di Cristo

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Mi capita ogni tanto, di sentire accomunare la condizione di “non giudizio” di cui ci parlava Gesù Cristo, a concetti meno profondi (soprattutto buddisti), che con il Cristianesimo non hanno nulla a che vedere. Infatti, molti santoni e cosiddetti “maestri new age”, riprendono la frase di Cristo “Non giudicate per non essere giudicati”, accampandone qualche relazione con la meditazione buddista. Questi signori si sbagliano di grosso, perché Gesù non ci ha mai detto di bandire la mente ed il nostro IO, identificandoci nel nostro respiro, in un albero, nella figura di un maestro, o nell’immagine di un simbolo mistico o religioso.

La mente è la sede dell’IO, ed è quella che giudica, ma la mente non deve essere addormentata e l’IO non deve morire. L’IO deve sposare l’ANIMA, e la mente deve essere messa al servizio del Cuore, soltanto così il giudizio si trasformerà in Spirito di Discernimento, e verrà l’IO SONO, che è l’IO riunito all’ESSERE di qui ci parlava Gesù Cristo.

In questo articolo, spiegherò in modo approfondito l’origine, il contesto, ed il significato esoterico della frase “Non giudicate per non essere giudicati”, perché non vi siano più dubbi sul fatto che Cristo non intendeva addormentarci o condurci alla demenza, facendoci rinunciare al nostro IO ed alle nostre capacità cognitive. Egli al contrario, ci incitava depurarli e potenziarli, sposandoli all’ESSERE e rivolgendoli allo Spirito di Dio.

Ti auguro dunque buona lettura, e ti sprono a leggere tutto l’articolo così da coglierne il SIGNIFICATO COMPLETO.

Le origini ed il contesto della frase “Non giudicate per non essere giudicati”

La frase “Non giudicate per non essere giudicati” ci proviene dal Vangelo secondo Matteo, capitolo 7, versetto 1. Si tratta di un insegnamento di Gesù ai suoi discepoli, che li esorta a non essere severi ed ipocriti nei confronti del prossimo, ma ad essere misericordiosi ed umili come Lui gli ha insegnato. Frase ripresa da molti autori Cristiani, come San Paolo, San Giacomo e San Francesco d’Assisi. Una massima immortale, che ha ispirato molte riflessioni sulla vita morale e spirituale, ma che ha bisogno di essere esaminata nel suo contesto: il discorso che Gesù fece sul monte, chiamato anche “discorso della montagna” o “delle beatitudini”.

Nel discorso della montagna o delle beatitudini, Gesù insegnò ai suoi discepoli i principi fondamentali della Vita Cristiana, basati sull’Amore, sulla Misericordia, sulla Giustizia e sulla Pace. Invitandoli ad essere “poveri in spirito (di contraddizione)”, “miti”, “afflitti”, “affamati e assetati di giustizia”, “misericordiosi”, “puri di Cuore”, “operatori di Pace” e “perseguitati per la Giustizia”.

Gesù non proibisce ai discepoli di esercitare il loro discernimento e la loro ragione, ma li mette in guardia dallo spirito di condanna e di superiorità, che quasi sempre accompagna le considerazioni degli uomini sugli altri uomini.

La naturale, legittima ed indispensabile attività del discernere, non dev’essere messa in discussione, ma va preservata dal parassita arcontico, che può infettarla, e trasformarla nella nauseante e cieca forma di giudizio, che perseguita gli esseri umani mettendoli l’uno contro l’altro. Gesù infatti, ci invita a guardare prima a noi stessi, riconoscendo i nostri difetti ed i nostri peccati, per poi correggerli con umiltà e pentimento, ed aiutare il prossimo a migliorare se stesso, senza sfoderare presunzione, ipocrisia ed arroganza.

Ma perché Gesù, oltre a dirci di non giudicare, ci dice che potremmo essere giudicati?

Gesù dice esattamente: “Non giudicate, perché non siate giudicati. Con la misura con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con cui misurate vi sarà misurato.”

Dal discorso della montagna. Vangelo di Matteo, capitolo 7, versetti 1 e 2.

Gesù intendeva avvertirci che se scadremo nel giudizio, Dio userà con noi lo stesso metro che abbiamo usato verso il nostro prossimo.

Come spiego in altri articoli, e nella mia Guida all’attivazione del Christos Solare, la CREAZIONE TUTTA e DIO STESSO, sono di natura olografica ed elettromagnetica, e come uno specchio d’acqua cheta, restituiscono le medesime vibrazioni ed immagini che gli vengono trasferite.

Dio si dona agli uomini come una tela bianca ed incorrotta, e la sua natura è infinitamente limpida, accogliente, buona e compassionevole. Ma se l’uomo dopo aver riconosciuto l’Emanazione di Dio nel suo Cuore, anziché sposarla e completarla, la disconosce e tenta di corromperla, egli stesso genera IL DISTACCO e LA CORRUZIONE che lo giudicheranno, e lo sprofonderanno in dimensioni ed incarnazioni piene di difficoltà e di Sofferenza.

Ma anche questo fa parte del Disegno di Dio, perché soltanto attraverso le incarnazioni, e Soffrendo del distacco dalla propria Scintilla Divina, gli uomini innalzano il proprio IO rivolgendolo all’ANIMA, ed imparando ad amare così da essere amati, ed a perdonare così da essere perdonati dallo Spirito del Padre Celeste.

Le Anime sono Emanazioni di Dio, e devono riconoscersi in Lui, discernendo, amando e perdonando

Con la Sua Parola, Gesù ci mette in guardia dagli inganni del mondo, e dal pericolo di lasciarci contaminare dallo spirito degli arconti, assumendo un atteggiamento di superiorità, presunzione ed ipocrisia verso il prossimo. Cristo ci ricorda che solo Dio è il Giudice Supremo, che conosce il Cuore di ogni di ogni uomo e di ogni donna, e che ha il potere di salvarli o lasciarli a Soffrire nel mondo.

Infatti, riguardo la “Fine dei Tempi” della quale ho già parlato in questo articolo, Gesù ci dice anche:

Di due uomini che saranno in un campo, uno sarà preso e l’altro lasciato; di due donne che macineranno alla mola, una sarà presa e l’altra lasciata.(Matteo 24,40-41). Ed ancora: “Di due che saranno in un letto, uno sarà preso e l’altro lasciato; di due donne che macineranno insieme, una sarà presa e l’altra lasciata.(Luca 17,34-35).

Gli uomini dunque, chi più e chi meno sono tutti peccatori, e bisognosi della Grazia e del Perdono di Dio. Ma se vogliono essere perdonati, devono prima perdonare sé stessi e tutti i loro fratelli, senza giudicarli né condannarli usando il metro del distacco, del risentimento, della critica e dell’odio. Gesù ci chiede di essere misericordiosi come il Padre Celeste, che fa splendere il suo sole sui buoni e sui cattivi, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti (Matteo 5,45).

Ciò non significa rimanere indifferenti al bene ed al male, né dover tollerare il peccato e l’ingiustizia. Gesù stesso denunciò gli scribi e i farisei, rappresentanti di una religione ufficiale ma pieni di ipocrisia e malvagità (Matteo 23). Il Cristo in Verità, ci insegna a discernere il bene dal male, ed praticare Giustizia e Carità non per dovere, ma per Amore con Umiltà e Compassione. Senza arrogarci il diritto di giudicare o condannare gli altri, né nella nostra mente, né tanto meno nel nostro Cuore.

La frase di Gesù Cristo “Non giudicate per non essere giudicati”, è quindi un invito a condurre un’esistenza autentica, coerente con la Vibrazione di Quinta Dimensione che Dio ha deposto nel nostro petto, e non distante da Essa e più vicina allo spirito degli arconti che sono il demonio. Una frase dal profondo significato esoterico, che ci sprona a vivere in simbiosi con l’Anima che ci infonde la vita, ed è l’Immagine del Padre nascosta nella Componente Liquida del nostro Cuore fisico.

“Non giudicate per non essere giudicati”, è un insegnamento che ci riconduce all’ESSERE, e ci ricorda che per FARE UNO con l’Anima e con Dio, non dobbiamo demonizzare l’IO, né addormentarlo con la meditazione o lasciare che le potenze arcontiche ne assumano il controllo.

Gesù cristo ci ripeteva IO SONO e che DI DUE dobbiamo FARE UNO, affinché comprendessimo che L’IO dev’essere depurato dalla presunzione e dal giudizio, e ricondotto all’ESSERE per generare il FIGLIO dell’UOMO, che non è più soltanto IO, e non è più soltanto Anima, ma lo Sposalizio di entrambe le vibrazioni che lo rendono ONNI-SCIENTE ed ONNI-PERVADENTE.

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Firma Daniele 9

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